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Capperi di Pantelleria

I capperi più famosi sono sicuramente i Capperi di Pantelleria: essi rappresentano uno dei simboli della tradizione alimentare italiana. Raccolti a mano sull’isola e conservati sotto sale, hanno un sapore intenso e una fragranza davvero speciale. I capperi sono ottimi come ingrediente aggiuntivo nella preparazione delle focacce, delle insalate di riso o delle insalate verdi estive.

E'possibile realizzare con i capperi un’ottima salsa per condire la pasta o da spalmare sul pane: basterà semplicemente frullare dei capperi e delle olive nere in pari quantità e aggiungere dell’olio extravergine per ottenere una consistenza fluida e omogenea.

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Capperi: caratteristiche e proprietà

Capperi

Il cappero, il cui nome scientifico è Capparis spinosa, è una pianta arbustiva rampicante presente in tutto il bacino del Mediterraneo. Cresce in luoghi aridi e sassosi e si trova sia nell’entroterra che lungo i litorali marini. Ha fiori bianco rosati che sbocciano da maggio a ottobre e foglie ovali. La parte commestibile è costituita da boccioli florali ancora chiusi, raccolti in primavera, e da piccoli frutti di forma allungata e fusiforme chiamati cucunci.

Capperi: potenti antiossidanti

I capperi svolgono un’importante azione antiossidante, grazie alla presenza dei numerosi flavonoidi, con effetti naturalmente benefici sul metabolismo del colesterolo. La presenza di quercetina dei capperi svolga una azione di protezione delle articolazioni.

Un’altra preziosa sostanza presente nei capperi, la rutina, invece, risulta di sostegno per l’apparato circolatorio,

Non va dimenticata, inoltre la presenza di kaempferolo che conferisce importanti proprietà antitumorali oltre che antinfiammatorie.

Uso dei capperi in cucina

Capperi in cucina

il cappero è una delle piante aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea: dona sapidità e gusto ai piatti. Perfetto per condire una pasta anche semplice, adatto ad accompagnare il pesce. Il bocciolo ancora chiuso di questa pianta arbustiva rampicante è una vera e propria eccellenza mediterranea: particolarmente noti sono il cappero di Pantelleria e il cappero di Salina, più ricchi di gusto e profumati.

È bene evitare boccioli di grandi dimensioni, meno saporiti.

La conservazione può essere anche a lungo termine, se sotto sale, sott'olio o sott’aceto.

Il cappero va consumato preferibilmente a crudo, aggiungendolo alle preparazioni all’ultimo momento, sia intero che tritato, poiché con la cottura perde aroma e dolcezza e acquista un retrogusto amaro.

I capperi in salamoia e sott’aceto vanno sciacquati prima dell’uso, mentre quelli sotto sale vanno tenuti a bagno per circa 20 minuti cambiando l’acqua un paio di volte, poi vanno scolati e strizzati.

I Capperi di Pantelleria

Nota e apprezzata fin dall’antichità, la pianta del cappero ha bisogno di condizioni climatiche favorevoli, come il caldo e l’insolazione diretta di Pantelleria che, insieme al terreno di origine vulcanica, rendono quest’isola il territorio ideale per la coltivazione.

I capperi crescono sui muri o negli spazi vuoti tra i mattoni; oppure si intrufolano con forza tra le rocce sbriciolate. Qui si trovano le varietà Nocellara e Spinoso, Igp dal 1996: si distinguono per compattezza, profumo, uniformità e per la quasi totale assenza di trattamenti con antiparassitari o concimi chimici.

Se fino agli anni Settanta hanno occupato terreni marginali e rocciosi, come i muretti a secco che delimitavano i vigneti, nel tempo è iniziata lentamente la loro estinzione, tanto che alcuni anni fa sembrava un prodotto destinato a scomparire dall’isola, che nel giro di poco nessuno avrebbe più raccolto. Invece, grazie al lavoro di alcuni capperai, si è riusciti non solo a recuperare, ma anche ad incrementarne la quantità.